Il lavoro? Si trova grazie agli amici
Un research paper da poco diffuso dall'Istituto fa emergere infatti che addirittura un occupato su tre, tra gli intervistati, dichiara di aver trovato un'occupazione grazie a una rete fatta da amici, familiari e conoscenti.
Risultati molto gravi secondo Stefano Sacchi, Commissario Straordinario dell'Isfol che ha fatto notare come i dati dimostrino che «le chance occupazionali e di carriera delle persone siano fortemente condizionate dalla famiglia di origine, dall’appartenenza a determinati ambienti - e aggiungendo inoltre che - questo va a scapito del merito e riduce le opportunità di ascesa delle fasce più deboli del mercato del lavoro, che solo in misura molto ridotta ottengono aiuto dai servizi per l’impiego, pubblici o privati che siano».
Davanti a questa percentuale impressionante, pari a circa il 59,7% degli intervistati, emergono inoltre altre evidenze. Il 58% delle persone chiamate in causa continua a confidare nel sistema "classico" di autocandidature, con il diretto invio di CV ad aziende o attraverso le nuove tecnologie come quelle di siti internet dove trovare lavoro, utili anche per - eventualmente - cercare un lavoro all'estero. In crescita anche i dati relativi ai contatti ottenuti direttamente nel mondo del lavoro: ha sicuramente una grande influenza in questo l'utilizzo dei social network per ottenere impiego e fare conoscenze, come per esempio Linkedin.
Decisamente più bassi i dati di coloro che, per trovare lavoro, continua a cercare sui tradizionali quotidiani o sulle pubblicazioni periodiche reperibili in edicola.
Il 3,4% degli occupati ha dichiarato di aver trovato un impiego tramite i centri per l'impiego CPI mentre poco più alta - 5,6% - è la percentuale di coloro che è riuscita a reperire un'occupazione attraverso le agenzie di lavoro interinali.
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